Nei miei lunghi anni di lavoro nel mondo del gioiello ho avuto modo di incontrare tanti designer. Di alcuni ricordo ancora i primi incontri e i progetti portati avanti assieme, di altri serbo viva l’immagine dei loro books, di alcuni ho scordato i visi… con tanti ho mantenuto vivo il dialogo e la condivisione di esperienze e progetti.
Spesso nelle Università gli studenti mi chiedono quali siano i criteri per la scelta di un designer, come organizzare un portfolio e come prepararsi ad un colloquio. La mia risposta è sempre la stessa: sappiate trasferire la voglia di mettervi in gioco e soprattutto chiedetevi se la vostra “mano creativa” è giusta per l’azienda alla quale vi proponete e se in qualche modo l’azienda appartiene al vostro mondo ed è vicina alla vostra sensibilità.
Anni fa una designer mi disse che avevo la capacità di capire al volo le potenzialità di uno stilista e soprattutto di trovare il linguaggio giusto per entrare velocemente in sintonia con la persona e farla lavorare secondo il brief, tirando fuori il meglio delle sue potenzialità. Questa frase mi ha profondamente colpita. Non essendo io una designer il fatto di riuscire a far lavorare il “talento creativo” nell’ottica giusta è sempre stata una prerogativa del mio lavoro soprattutto nella mia posizione di mediazione tra il marketing e il commerciale.
Dalla settimana prossima aprirò quindi una nuova sezione chiamata “La vetrina dei talenti” dove intervisterò designer di gioielli che ho conosciuto durante il mio percorso professionale. Artisti che ritengo interessanti per la loro “mano creativa” ma soprattutto degni di interesse per la particolarità delle loro creazioni e dei loro progetti.