Mi chiamo Donatella Zappieri, emiliana doc ma con residenza milanese da ormai circa trent’anni.
Della mia terra d’origine conservo la gioia di vivere, il piacere della cucina e il legame con i valori saldi della provincia; la città mi ha fatto apprendere la tenacia, la determinazione e la capacità di vivere a diverse velocità, come moglie, madre e professionista.
Sin da piccola amavo scegliere abiti e abbinamenti: prediligevo il mix dei colori al mono-tono. Al Liceo ho iniziato ad amare gli orecchini e all’Università mi veniva riconosciuta la fantasia nel sceglierli diversi ogni giorno.
È a Ginevra che ho frequentato la facoltà di Lingue ed Interpretariato (ETI). Ancora oggi mi rendo conto di quanto questi anni fuori casa mi abbiano temprata, aiutata a crescere e mi abbiano dato l’imprinting di ‘cittadina del mondo’ che ancora oggi le persone che mi circondano amano ritrovare in me.
All’epoca non mi rendevo conto di quanto la conoscenza delle lingue mi avrebbe aiutato nel lavoro, nel rapporto con gli altri e nella capacità che ho di entrare in sintonia con persone di altra cultura e lingua.
Dopo l’Università lascio Ginevra e decido di trasferirmi a Milano che capisco essere per me il giusto trampolino professionale.
Inizio a lavorare, per un anno, in negozio da Pomellato: è stato il primo battesimo con il gioiello, senza grosse esperienze professionali, ma con una grande voglia di imparare con umiltà e con una sensibilità al prodotto che sentivo già innata.
Pomellato è stata la prima scuola, importante e fondamentale per costruire la mia base professionale, il mio senso estetico e la capacità di rapportarmi agli altri.
Il negozio ‘mi stava un po’ stretto’ e colgo così l’occasione di una posizione presso Gianni Carità, gioielliere napoletano con ufficio PR a Milano. Grazie a questa opportunità per tre anni scopro il mondo della comunicazione e dell’immagine: dai primi shooting fotografici alle trasmissioni televisive, mi occupo di allestimenti, gestisco i fornitori e parlo con i clienti esteri… insomma pian piano mi costruisco un mio network di conoscenze, esperienze e know how.
‘Learning by doing’ e in fretta, improvvisamente cambio e accetto un’offerta in ambito farmaceutico in Recordati, scelta per alcuni folle, per me formativa perché scopro che anche in un ambito così serio si può contribuire con una giusta dose di buon gusto e buon senso. In poco tempo divento Responsabile dei Rapporti con i Licenzianti, organizzando eventi e partecipando a convegni internazionali.
Il gioiello però mi richiama a sé ed entro in Swarovski Italia. All’epoca, la divisione gioiello era molto piccola e la mia prima responsabilità è quella di Area Manager per il mercato italiano. La filiale italiana cresce velocemente grazie al mio contributo e durante le varie riunioni internazionali capisco di saper cogliere non solo l’estetica, ma soprattutto il valore commerciale dei gioielli messi in collezione.
Nel 1994 il Management Internazionale mi chiede di creare ex novo la divisione gioiello per l’Europa con riporto creativo agli Stati Uniti. Accetto la sfida e comincio a costruire da un punto di vista stilistico, strategico, produttivo la collezione bijoux ascoltando e posizionando il prodotto in base alle esigenze commerciali, ma anche di gusto e stile che il mercato europeo richiede in quel momento. È la chiave di volta: le collezioni sono innovative, con il giusto prezzo e quella vestibilità simile al prezioso che in quel momento di mercato mancava.
La mia struttura cresce, da due persone passiamo a otto, la collezione non è più solo europea, ma internazionale e le collezioni da una sola, la Classic, diventano anche Crystal e Fashion.
Il mio ruolo resta sempre quello di mixare il giusto senso estetico con la realtà di mercato, realizzando collezioni che la cliente abbia voglia di indossare, al passo coi tempi, ma con il giusto equilibrio di atemporalità.
Non posso definirmi una creativa perché, nella pratica, non disegno, ma riesco a captare le tendenze in divenire, preparare un brief creativo, lavorare sui disegni con gli stilisti, scegliere la giusta unità produttiva e lanciare le collezioni sul mercato.
Dal 2010 lavoro come freelance e da cinque anni sono consulente. Nelle mie collaborazioni riesco a mantenere il giusto equilibrio tra queste due anime, quella creativa e quella commerciale. Capto la tendenza ma sono in grado di definire la giusta linea stilistica a seconda del posizionamento del mio cliente. Lavoro sull’alta gioielleria e sul bijoux, conoscendo le varie tecniche di produzione. Pur non disegnando so ‘leggere’ un disegno e sono in grado di scegliere quali tecniche produttive applicare in funzione del costo da raggiungere.
Ho creato un network di designer con ‘la mano giusta’ a seconda delle richieste del cliente e ho una buona rete di contatti con produttori e fornitori in base ai metalli da usare così come le tecniche.
Amo condividere questo mio bagaglio professionale con i giovani ed ecco perché una parte del mio tempo è dedicata all’insegnamento. Aule diverse a Ginevra e a Milano con programmi che vanno dallo studio delle tendenze alla struttura di collezione, dallo studio del target price ai coaching individuali su start up nonché l’organizzazione specifica di corsi di management.
Questo percorso e la capacità di gestire tanti progetti nello stesso tempo e con la stessa serietà, puntualità e passione fanno di me una professionista affidabile, ‘una donna di azienda’ che conosce il mercato e le sue diverse sfumature forse proprio grazie a questa costante possibilità di rimettermi in gioco e darmi sempre nuovi obiettivi.
Donatella Zappieri