Anna Maccieri

Nel corso degli anni sono stata invitata da Creative Academy per tenere qualche conferenza su Swarovski e, più recentemente, sul mio nuovo percorso professionale come consulente. Il contatto con gli studenti è sempre di forte stimolo, è bello poter condividere con loro la mia esperienza e perché no dar loro consigli e informazioni sul mondo del lavoro. Spesso mi capita di mantenere il dialogo con alcuni di loro e mi fa piacere vedere come dai “banchi di scuola” spicchino il volo e si creino una loro indipendenza professionale con forza e tenacia.

Ho conosciuto Anna Maccieri un po’ di anni fa proprio in Creative Academy, simpatia reciproca a prima vista, scambio di mail e un profilo creativo che ho sempre mantenuto in evidenza nel mio “trend scouting”. Oggi Anna ha deciso di fare il grande passo: lanciare nel 2015 una sua linea di gioielli, ecco quanto mi ha raccontato del suo interessantissimo percorso professionale e di come i suoi sogni pian pianino si stiano realizzando. Brava Anna!

AnnaMaccieri

Descrivi il tuo stile in cinque parole

Femminilità, modernità ed eleganza sono le parole che userei per descrivere il mio stile. Se dovessi aggiungerne altre credo che opterei per parole come “Emotivo”, “Interiore”.

Credo infatti che ogni gioiello debba avere un’anima, un cuore che pulsa, deve poter raccontare una storia e far viaggiare con la fantasia. Per me si tratta di questo, di un sogno.

Come sei diventata designer?

In qualche modo penso questa forza creativa abbia sempre fatto parte di me. Fin da piccola ho sentito il bisogno di esprimermi attraverso la pittura, la scrittura, la musica. Ho cercato l’arte in ogni strada che ho incontrato. Sono cresciuta nel negozio di mia madre, “Pietra di Luna”, un’atelier di pietre e gioielli a Reggio Emilia. Era il mio dopo scuola, erano i miei fine settimana fra gemme e minerali, quando ancora non sapevo che strada avrei intrapreso.

Sono stati gli anni in cui mi sono avvicinata a questo settore. Ero affascinata nel vedere quelle pietre così belle, opera della natura, con le quali io e mia madre potevamo creare oggetti così speciali ed unici. La nostra creatività aveva inizio così, con tanti colori e materiali fra le dita. Successivamente, ho viaggiato molto per passione e grazie all’Università ho avuto modo di vivere in altri paesi e conoscere mondi diversi.

Nel 2005 un corso di disegno tecnico a “ Le Arti Orafe” a Firenze ed un Master in Design alla Creative Academy ( Scuola del Gruppo Richemont) nel 2006. Da li’, il salto verso aziende internazionali come Cartier, Jaeger – LeCoultre, Bulgari, marchi perfetti per formarsi e fare esperienza. In particolare è in Svizzera, nella piccola e allora sconosciuta Le Sentier, che la mia vita ha avuto una svolta, non solo professionalmente ma anche personalmente. Ho avuto modo di lavorare con persone che mi hanno fatto crescere da tanti punti di vista. Ho un ricordo davvero splendido di alcune di loro, dal team di designers a quello della Haute Joaillerie, con il quale collaboravo quotidianamente. In quel luogo, lontano da tutto, non è stato sempre facile ma ho imparato molto. E quando si impara, inevitabilmente si capisce e nel mio caso si cambia. Si migliora. Si cerca di essere migliori.

La tua fonte di ispirazione?

Osservo la Natura: la sua perfezione a volte mi commuove. Credo che sia questa la mia ispirazione, sempre, costantemente. Nelle mie creazioni utilizzo colori che mi fanno emozionare, cerco le forme più pure e semplici, più femminili. Sento l’esigenza di raccontare una storia attraverso i gioielli, voglio che siano vivi e misteriosi.

Negli ultimi tre anni ho dato alla luce ( adoro questo modo di dire.. alla Luce! Meraviglioso!) due bimbi, Riccardo ed Anita. Non posso negare che diventare mamma mi abbia inevitabilmente cambiata e arricchita. Anche come designer. Durante queste due gravidanze ho vissuto il più grande e miracoloso momento di creazione ed è stato proprio li’ che ho cominciato a pensare ad un mio progetto. Ora sto lavorando alla mia prima collezione personale di gioielleria, che proporrò al pubblico nel 2015. Manca poco al debutto… al più presto ve ne parlerò …

Disegni a mano o lavori con modellini, mock up? Come visualizzi l’idea?

Disegno quasi tutto a mano. Ma prima avviene la ricerca, l’osservare ogni cosa con gli occhi di un bambino, la curiosità, l’emozione. Le persone, la musica, la città. Il contatto con i materiali che vedo e mi piacciono, sul pavimento ritagli dappertutto e via che strappo pagine di giornali, scatto fotografie, raccolgo una foglia per toccarne la texture, navigo in internet, viaggio appena posso… devo!

Le idee sono come fulmini, arrivano prepotenti e non mi lasciano finché non le ho tradotte in parole, schizzi, modelli in carta, gouaches e render a computer.

Quale città riflette al meglio le tue caratteristiche?

Non so dire esattamente quale potrebbe essere la città… So solo che sarebbe una città di mare. Il mare è in continuo movimento. Io mi sento cosi.

Quali spunti, consigli, daresti ad un giovane designer?

Innanzi tutto: In bocca al lupo! E’ un mondo abbastanza competitivo e bisogna impegnarsi molto per trovare il proprio posto, quello che non ci faccia sentire stretti, fuori luogo, quello in cui ci si senta veramente onesti con se stessi, 100% noi. Ma vale la pena di mettersi alla prova. Ad un giovane designer direi di restare libero il più possibile da “ impostazioni” e strutture mentali, anche se si lavora per grandi aziende. Consiglierei di studiare e avere una buona formazione per poter conoscere bene gli strumenti per esprimersi. Ma soprattutto, direi di mantenere sempre il proprio curioso ed appassionato approccio a questo lavoro, essere designer è essenzialmente questo.

anna per donatella zappieri interview

Jaeger_LeCoultreRendez_Rubies and sapphires

AnnaMaccieriDiaset

Joaillerie 101 Nodo

Anna on magazine

3 Comments

  • maria grazia colico ha detto:

    Articolo bellissimo e molto interessante! Complimenti.

    • Donatella Zappieri ha detto:

      Grazie MariaGrazia! del resto non potevo non dare spazio ad una designer come Anna. E’ bellissimo per me vedere crescere “i giovani talenti” e dar loro il giusto spazio.

  • Elizabeth Fischer ha detto:

    Interesting and smart comments for any student wishing to embark on a career in design, whether in a company or independantly.

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