Serena Dandini ha presentato a Ginevra, nella sala delle Assemblee delle Nazioni Unite, “Ferite a Morte” un progetto teatrale da lei scritto e diretto sul femminicidio.
Un’antologia di monologhi, sulla falsariga della famosa Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master, costruita con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR.
I testi attingono alla cronaca, alle indagini giornalistiche, alla poesia, per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex” o alle donne che non sono mai state fatte nascere proprio perché femmine.
Per questo evento teatrale, tantissime donne illustri e note al grande pubblico danno voce a un immaginario racconto postumo delle vittime. La scenografia è semplice, ogni donna appare a turno sul palco accompagnata da una musica di sottofondo, luci soffuse; solo il leggio è illuminato. Uno spettacolo che vuole essere un’occasione di riflessione, un tentativo di coinvolgere l’opinione pubblica, i media e le istituzioni.
Tanti personaggi illustri per la rappresentazione di Ginevra. Serena Dandini ama invitare le protagoniste femminili che sono legate alle città e alle nazioni dove lo spettacolo viene presentato. Ed ecco che sul palco di Ginevra salgono Cécile Kyenge, ex Ministro per l’Integrazione, Petula Clark cantante e attrice, Lara Gut, sciatrice svizzera, Carla Del Ponte, Procuratore per anni presso il Tribunale Penale internazionale, Fabiola Giannotti, fisica italiana… e tante altre.
“Ferite a morte” ha debuttato a Palermo il 24 novembre scorso, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e successivamente ha fatto tappa a Bologna, Genova, Milano, Firenze, Roma, Torino, passando per il festival del Giornalismo d’Inchiesta di Marsala e il salone del Libro di Torino. Lo spettacolo è arrivato quindi a Ginevra proprio in occasione della 25° sessione del Consiglio dei Diritti Umani.
Un momento di riflessione per tutti noi, nell’importante cornice delle Nazioni Unite.