La creatività per il gusto di creare o con un fine “commerciale”…

Creativity-PricingHo passato qualche giorno a Ginevra dove ho tenuto un corso agli studenti della Haute Ecole d’Art et Design sul pricing. Argomento alquanto inusuale in un contesto dove si dovrebbe pensare meramente alla creatività più pura e all’espressione del proprio talento. La Scuola ha deciso di inserire due giornate di seminario per gli studenti del terzo anno per parlare di struttura prezzi, di come si “costruisce” un costo una volta disegnato un gioiello ma, soprattutto, di posizionamento mercato e strategia.

Nei miei lunghi anni in azienda, il problema tra un bel disegno e un bel disegno che in più potesse diventare un successo commerciale, era all’ordine del giorno. La mia stessa figura professionale era spesso “lacerata” tra lasciar esprimere la creatività più pura e la necessità di far invece lavorare l’equipe creativa con ben chiaro il costo da raggiungere e la clientela di riferimento. Inoltre, l’identità del marchio non andava mai  messa in secondo piano,anzi, doveva continuare a essere riproposta, presentando ad ogni stagione nuovi mood e nuove scelte stilistiche.

Haute Ecole d’Art et Design

Ecco, in aula ho portato avanti questi due scenari: la forza creativa di ogni singolo designer e la capacità di creare un oggetto che stia sul mercato ma che soprattutto sia riconosciuto, ammirato e infine acquistato dal consumatore di riferimento. Dopo qualche ora di “panico” da numero, gli studenti si sono resi conto di  quanto fosse importante per il loro futuro professionale uno stile di creatività che li rispecchiasse, ma che fosse  anche in linea con quanto vogliono fare a breve.

Hanna HedmanA Ginevra, uno degli sbocchi professionali più comuni è quello di lavorare come designer per gallerie d’arte. Questa strada consente di creare pezzi unici, gioielli per “amatori”, quindi la possibilità di far lavorare la propria creatività verso oggetti “quasi d’arte”, raramente replicabili.

Alcuni designer passo dopo passo si affermano, raggiungendo una “stabilità” nelle scelte stilistiche e cominciando quindi a creare collezioni e pezzi a tiratura più ampia.

Non perdere mai di vista la gestione del costo prodotto, i margini e il relativo prezzo al pubblico diventa quindi una prassi consolidata nella quotidianità del designer per cui ben venga poterli formare già in ambito scolastico.

Qualora il designer decidesse di lavorare in uffici stile, a Ginevra hanno sede le più grandi case di alta gioielleria e orologeria, la capacità di dare un prezzo al proprio lavoro è fondamentale, aiuta a portare avanti con concretezza il proprio progetto e permette al designer di consolidare la propria scelta creativa con più consapevolezza e forza di presentazione.

Ma Ginevra come sempre non rappresenta per me solo lavoro e nel prossimo post qualche indicazione sui miei indirizzi preferiti…

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2 Comments

  • Luciana Franco says:

    Bello questo articolo, mi ha fatto molto riflettere sulle mie creazioni, sull’amore, la passione, l’attaccamento ad ogni singolo pezzo, la voglia di condividerli con altre persone specializzate in questo campo, in fondo io mi sono inventata tutto ….in un mestiere che ha bisogno di scuole specializzate, di anni di lavoro, io ci ho messo solo ingredienti sentimentali. Luciana franco

  • Gent.ma Luciana,

    ogni creazione è un pezzo di noi, un gesto e un’idea creativa che vogliamo rendere accessibile anche agli altri.
    Le scuole, le esperienze professionali e la propria capacità di mettersi in gioco aiutano ad affinare questo percorso e questo passaggio dall’idea creativa alla realizzazione dell’oggetto finito.
    L’importante è crederci e saper seguire il proprio istinto così come sono altrettanto importanti i consigli degli altri, esperti del settore e non. Mettersi in gioco è anche questo, saper ascoltare e saper seguire quanto gli altri ci comunicano. La formazione scolastica in questo è di aiuto, perché rappresenta un momento di confronto “ovattato”. La realtà del mondo lavorativo è un’altra cosa, per cui anche le esperienze “self-made” vissute con cuore e capacità di autocritica si rivelano spesso vincenti.

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